La sala da Ballo, 31 maggio 2017

31“Nell’osservare l’uomo, la fluidità dei suoi gesti, il movimento del braccio mentre lavorava, si senti’ invadere dalla paura. L’avrebbe riconosciuta, dopo tutti quegli anni? L’avrebbe ringraziata per aver disturbato la sua quiete?”
Inghilterra, 1911, Yorkshire, uomini e donne costretti in un luogo disperato dove però c’è spazio per tutto, anche per la musica, la letteratura e, soprattutto l’amore. L’inferno in cui sono rinchiusi i tanti protagonisti del romanzo di Anna Hope è un manicomio realmente esistito, e della cui storia la scrittrice si è appropriata attraverso la consultazione di documenti veri e la testimonianza di un parente che ci ha avuto a che fare. Sulle radici storiche cresce però un romanzo che è fantasia e intreccio inventato. Una prova narrativa importante perché intreccia, con grande abilità, più vite, più sogni, più desideri tutti però uniti da un solo filo: l’amore. Amore che manca, che è stato concesso troppo poco nell’infanzia, ma anche nell’età adulta e che però ha una potenza tale da superare i muri alti del manicomio, le terribili verità che nasconde e tutto ciò che sembra senza un domani. Nel libro si balla, si legge, si viaggia, si corre, si ama. Un  libro pieno di vita.
Anna Hope, La sala da ballo, Ponte alle grazie, 395 pag., 16,80 euro
Ne abbiamo parlato nel corso del 1° incontro Club del Libro – Mercoledì 31 Maggio 2017


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