Spunti di riflessione

Noi siamo la rivoluzione
Perché la piazza può salvare la democrazia

di Joshua WongJason Y Ng
edito da Feltrinelli

Questa battaglia è cominciata anni fa, quando Joshua Wong era un adolescente. Mentre gli adulti stavano in silenzio, Joshua organizzò la prima protesta studentesca nella storia di Hong Kong per opporsi alla riforma dell’istruzione voluta dal governo filocinese. Da allora, ha guidato la Rivolta degli ombrelli, il grande movimento di resistenza pacifica al braccio sempre più lungo di Pechino sull’ex colonia britannica. Ha fondato un partito politico, Demosisto, e ha attirato l’attenzione della comunità internazionale sulle proteste contro l’ingerenza della Cina nell’autonomia della città. Più di due milioni di persone sono scese nelle piazze e nelle strade di Hong Kong. Joshua è stato ripetutamente in carcere. Per la prima volta racconta la sua storia, che fa rumore ovunque nel mondo e, soprattutto, è la testimonianza di una battaglia che ci riguarda da vicino. La sua è la lotta della libertà contro la censura e dei valori democratici contro il titanismo totalitario della Cina. Joshua Wong è un ribelle ed è un testimone straordinario della sua generazione, perché è ispirato da ideali che portano alla nascita di diritti nuovi. I diritti, infatti, non stanno fermi. La loro area non è definita per sempre. Le trasformazioni della società comportano nuove domande. Ed è proprio questa la trama della democrazia. Una democrazia sempre a rischio, in Oriente come in Occidente. La battaglia di Hong Kong è anche la nostra. Restare in silenzio non è più possibile. “Anche se siamo lontani, la nostra ricerca di democrazia e di libertà è la stessa. Vi prego di stare con Hong Kong, perché la nostra lotta non è ancora finita.” “Se noi bruciamo, voi brucerete con noi.”   Nella nuova epoca buia della democrazia, la lotta di Hong Kong per la libertà riguarda tutti. Questa è la storia coraggiosa di un giovane ribelle e di una intera generazione che si batte per i nostri diritti.

Quando Mussolini non era il duce

di Emilio Gentile
edito da Garzanti

A marzo del 1912, il ventinovenne Benito Mussolini è solo un marxista di provincia. Appena quattro mesi dopo irrompe sulla scena nazionale, a capo della corrente rivoluzionaria che conquista la guida del partito socialista. Nei mesi successivi, come direttore del-l’«Avanti!», è idolatrato dalle masse. Ma nell’autunno del 1914 sostiene l’intervento nella Grande Guerra: allora, in pochi giorni, perde ogni sostegno e viene bollato col marchio del traditore. Quando fonda i Fasci di combattimento, nel marzo del 1919, raduna poche centinaia di affiliati: quel fascismo è un movimento rumoroso ma marginale. Nelle elezioni politiche di novembre, infatti, Mussolini prende meno di cinquemila voti, e ha la tentazione di abbandonare la politica. Emilio Gentile racconta la storia di un Mussolini per molti aspetti sconosciuto: non rivoluzionario, non anticapitalista, e neppure «duce»: un politico isolato, che si autodefinisce «avventuriero di tutte le strade». E con spregiudicatezza è pronto a rinnegarsi pur di conquistare il potere.

A cura di Angelo Bolaffi e Guido Crainz

Calendario civile europeo

I nodi storici di una costruzione difficile

GLI AUTORI: S. Allievi, G. Amato, F. Argentieri, F. Bettanin, J. Böhler, A. Bolaffi, G. Bosetti, A. Bravo, P. Ciocca, G. Crainz, L. Crescenzi, S. Fabbrini, A. Ferrara, M. Flores, A. Foa, C. Fusaro, E. Gentile, U. Gentiloni Silveri, E. Guerra, P. Kolář, J. Kristeva, M.-A. Matard-Bonucci, A. Melloni, P. Morawski, H. Münkler, R. Perissich, A. Portelli, G. Puglisi, G. Ranzato, R. Romanelli, J. Rupnik, M. L. Salvadori, M. Salvati, B. Simms, M. Telò, F. Vallespín, A. Ventrone, M. Verginella, H. A. Winkler, A. Wirsching

LA STORIA D’EUROPA DA SARAJEVO A BREXIT. I MOMENTI FONDATIVI, LE TRAGEDIE RIMOSSE, I TEMI CONTROVERSI. QUARANTA STUDIOSI EUROPEI. UN PROGETTO ORIGINALE DI DONZELLI EDITORE.

Carol Leonnig, Philip Rucker

Una presidenza come nessun’altra

edito da Mondadori

Basandosi su centinaia di interviste esclusive e inchieste inedite, Philip Rucker e Carol Leonnig, giornalisti del «Washington Post» ed entrambi premi Pulitzer, ripercorrono in queste pagine i primi tre anni dell’amministrazione Trump, in un sorprendente tour nelle stanze del potere: dallo Studio Ovale, sede di burrascose riunioni e proverbiali sfuriate, all’ufficio del procuratore speciale Robert Mueller, che ha condotto l’indagine sulle interferenze della Russia nelle elezioni del 2016 e sull’ipotesi di reato di abuso di potere e intralcio alla giustizia, i cui risultati hanno innescato la procedura di impeachment.

Un racconto in presa diretta che documenta come in realtà ci sia uno schema ben preciso nel disordine quotidiano dell’attuale presidenza, e soprattutto un unico scopo: difendere i propri interessi e perpetuare il proprio potere, anche a costo di minare le fondamenta della democrazia.



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