PAUSA CAFFE’ CON PENELOPE

“Se le tante donne incontrate non gli avessero teso una mano, Odisseo – forse – sarebbe ancora in viaggio”

Nell’Odissea, per un terzo circa dell’opera, è Ulisse in prima persona a raccontare le sue peripezie. E se invece a prendere la parola fossero Calipso, Circe e le Sirene? Dal monologo maschile alla polifonia femminile con tutti i suoi colori e le sue croccanti sfumature.

Circe: “Sono arrivati qui spossati dai viaggi e dalle intemperie, cercando quello che ogni maschio insegue. Cibo. Riparo. Una donna che li accudisca. La proiezione della loro madre. Che noia, questi uomini!”

L’idea originale di Marilù Oliva parte da qui, non è Ulisse che parla, ma le donne che lo hanno incontrato. Archetipi femminili ben delineati che ci restituiscono uno sguardo fresco e curioso sul grande poema epico di Omero. Calipso, Atena, Nausicaa, Circe, le Sirene, Euriclea, Penelope: la seduttrice, la nutrice, la dominatrice…

Calipso: “Potrei sostituire il re di Itaca col primo marinaio che passerà da queste parti? Potrei dimenticarlo con una pozione? No, non sarebbe possibile, lo so in cuor mio: Odisseo è insostituibile”

Ciliegina sulla torta, potrebbe essere quella di rileggere prima o contemporaneamente l’Odissea, frugate nelle vostre librerie, chiedete ai vostri figli e nipoti che vanno a scuola, perché mi auguro che a scuola si legga ancora, se così non fosse, sarebbe davvero una tragedia.

Penelope: “La solidità della famiglia, l’ho costruita in gran parte da sola, come capita sovente a noi donne. Ho cresciuto mio figlio, ho cercato di governare con giudizio… Ho cercato un continuo equilibrio tra la pazienza del compromesso e la rabbia covata fin nelle viscere… Io che ho fatto dell’assenza la misura dell’amore, ora vorrei tanto qualcuno al mio fianco. Non uno qualsiasi, no. L’utopia è che il marito legittimo torni”.

Se fossi in voi, lo leggerei.

 

L’Odissea raccontata da Penelope Circe, Calipso e le altre – Marilù Oliva – Solferino



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