PAUSA CAFFE’ CON LE ASSAGGIATRICI

Prendiamo posto nella mensa di Krausendorf con Rosa, Leni, Elfriede e le altre assaggiatrici. Aspettiamo il caffè sotto lo sguardo gelido delle SS, dovremo parlare a bassa voce. Insieme al caffè c’è anche una fetta di strudel di mele. Tra un’ora anche Hitler farà colazione ma solo se nessuna di noi morirà avvelenata.

Fame. Questo romanzo parla di fame. Fame di cibo e non perché sei a dieta ma perché non c’è proprio niente da mangiare. Fame di desiderio, di essere toccati, baciati, ma anche solo di essere visti. Fame di vita, essere disposti a chiudere un occhio, anche due, per sopravvivere.

Le assaggiatrici erano le donne che nel quartier di generale di Wolfsschanze (la Tana del Lupo) mangiavano il cibo del Fuhrer per accertarsi non fosse avvelenato. Praticamente delle cavie umane. Per scriverlo, Rosella Postorino si è ispirata alla storia vera di Margot Wolk.

“Lavorare per Hitler, sacrificare la vita per lui: non era quello che facevano tutti i tedeschi? Ma che potessi ingerire cibo avvelenato e morire così, senza nemmeno uno sparo di fucile, senza un’esplosione, Joseph non lo accettava. Una morte in sordina fuori scena. Una morte da topi, non da eroi. Le donne non muoiono da eroi”

Un romanzo che ho divorato e che mi ha permesso di scoprire un altro tassello della Seconda Guerra Mondiale che ignoravo. Un mosaico quello sul secondo conflitto mondiale che, grazie alle mie ultime letture, sta diventando sempre più colorato, particolareggiato e interessante. Benedetta o maledetta curiosità!

Cristina Comencini sta trasformando “Le assaggiatrici” in un film quindi leggetelo prima che arrivi sul grande schermo. Non so voi ma io mi immagino sempre i protagonisti dei libri che leggo e poi quando li vedo al cinema penso: ma no, non è lei! E ci rimango male.

“Alle undici del mattino eravamo già affamate. Quel buco nello stomaco era paura. Da anni avevamo fame e paura. E quando il profumo delle portate fu sotto il nostro naso, il battito cardiaco picchiò sulle tempie, la bocca si riempì di saliva… I fagiolini erano conditi con il burro fuso. Non mangiavo burro dal giorno del mio matrimonio”

Mi rendo conto che il tema può sembrare a primo impatto un po’ pesante ma il suo svolgimento non lo è, sì c’è la guerra e la fame ma c’è anche l’amore, la sorellanza, i colpi di scena e soprattutto vagonate di voglia di vivere.

 

Le assaggiatrici – Rosella Postorino – Feltrinelli