Pausa Caffè con “La ribellione”

Mi spiace, oggi il caffè dobbiamo prenderlo da asporto, dobbiamo correre, ci sono libri da salvare.
Maggio 1933 Berlino, Opernplatz, militanti nazisti stanno cercando, arrestando e bruciando vivi, tutti i libri ritenuti inadatti al solido radicamento dell’ideologia. Storie, personaggi ed emozioni, semi impalbabili che potrebbero germogliare nelle menti e creare coscienza critica o chissà, semplicemente regalare un sogno. I sognatori sono pericolosi per il sistema.
Quindi correte più veloci che potete, salvatene mille dal rogo, salvatene cento, salvatene anche uno solo e avrete salvato un piccolo mondo.
La particolarità di questo romanzo sta nel fatto che a parlare è proprio un libro, “La ribellione” di Joseph Roth, è lui che racconta in prima persona la sua fuga dalle fiamme. Parla di ogni impronta delle mani che hanno girato le sue pagine e di tutti gli occhi affamati di curiosità che lo hanno letto.
I libri parlano? Ci osservano? In questo romanzo sì.

“La mia attuale proprietaria, ha l’abitudine di gettare le sue cose nella borsa alla rinfusa. Di norma prende il cellulare. Come può un libro competere con un aggeggio tanto intelligente? Conosce la sua mente e modella le sue decisioni. Fa tutto quello che faceva un tempo un libro. Si comporta come un romanzo incompiuto, in continua evoluzione, cercando di indovinare le sue paure peggiori e i suoi sogni più sfrenati”

E’ una lettura dedicata a chi i libri li ama, incondizionatamente.

Non esco mai di casa senza un libro infilato in borsa, mi sentirei nuda senza, e magari nemmeno ho il tempo di leggere quel giorno, ma il fatto che lui mi stia accanto mi rende più serena. La collega Martina, che soffre della mia stessa “patologia”, i libri li tiene in ordine sparso sulla sua scrivania. Grazie a lei ho preso coraggio e ora anche il mio libro è uscito dalla borsa e sta tutto il giorno sulla scrivania in redazione, non ho l’opportunità di leggerlo, ma è qui, mi sorride rassicurante, mi tiene la mano quando irrequieta ho voglia di mollare il colpo.
La vicenda scritta da Hamilton inizia all’epoca del nazismo e arriva fino ai giorni nostri, il libro passa di generazione in generazione, tramandato come un prezioso gioiello di famiglia, racconta quello che vede, comunica con gli altri libri, nell’ultima pagina qualcuno ha disegnato a matita una mappa del tesoro.

“Recentemente sulla piazza principale, nel punto esatto dove i libri erano stati bruciati nel maggio del 1933, un individuo intriso d’odio, ha voluto cospargere di benzina il diario di Anne Frank e dargli fuoco. Qui accanto a me i libri sono stipati fino al soffitto. C’è una copia del diario di Anne Frank sugli scaffali e lì sembra al sicuro. Non ha più bisogno di nascondersi in soffitta. Ormai ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. Il rogo pubblico di una sola copia, non potrà tapparle la bocca” mai, aggiungo io.

Hugo Hamilton – Tra le pagine – Einaudi



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