Novità in libreria

Toshikazu Kawaguchi, Quando il caffè è pronto, Garzanti ed.

Un caffè, una sedia e una regola da seguire. Pochi passi che possono condurre alla felicità. Ma solo se si è nel posto giusto. E il posto giusto è una caffetteria di Tokyo in cui si può scegliere di rivivere un preciso momento della propria esistenza. Un’esperienza che dura un istante, giusto il tempo di gustare la bevanda prima che si raffreddi. Certo, non è facile decidere, perché la vita è spesso piena di rimpianti. Ma ci sono quel gesto, quella parola, quella lettera, quel bacio, quella dichiarazione che non abbiamo fatto o detto. Quello è l’attimo giusto. Ci vuole coraggio per affrontarlo di nuovo, ma il risultato, a volte, è inaspettato. Chissà se il piccolo Yūki, che non riesce a superare il divorzio dei suoi genitori, è pronto. E chissà se lo è Megumi, che deve decidere che nome dare alla figlia senza avere accanto l’uomo che ama; o le amiche Ayame e Tsumugi, che hanno permesso all’orgoglio di intromettersi tra di loro. Fili e destini che potevano rimanere spezzati, ma che ora hanno una seconda possibilità. E non importa che il passato sia ormai alle spalle e nulla si possa fare per modificarlo, lo sguardo è rivolto al futuro, perché su quello si può ancora intervenire. Quanto è accaduto è solo un insegnamento per non commettere di nuovo gli stessi errori, per non lasciare più che rabbia, odio, gelosia o frustrazione offuschino i sentimenti più veri che sono dentro di noi.
Nelle classifiche dei libri più venduti in Italia, con oltre un milione di copie, c’è una sola certezza: Toshikazu Kawaguchi. Mai romanzi sono stati più premiati dall’affetto dei lettori e dall’elogio della stampa. Del resto hanno regalato a tutti giorni sereni in questi anni difficili. Non è mai troppo tardi per entrare nella caffetteria che dona serenità.

Antonio Manzini, Tutti i particolari in cronaca, Mondadori ed.

Preparati a conoscere Carlo Cappaiarchivista al tribunale di Bologna, un passato nella polizia. Vive solo, nella casa dei genitori, ormai morti. E non si limita a vivere solo, è a tutti gli effetti un uomo solo, quasi del tutto privo di relazioni. Lui è il primo protagonista del nuovo libro di Antonio Manzini.

Passa la stragrande maggioranza del suo tempo dove lavora, ossia nell’archivio, di cui conosce ogni anfratto, ogni faldone, ogni processo, e ogni storia. E alcuni di questi faldoni gridano a Cappai la loro verità inascoltata e la loro richiesta di giustizia. Sono i casi in cui, infatti, in tribunale non è stata fatta giustizia, e i colpevoli sono stati assolti “per non aver commesso il fatto”.

Preparati poi a conoscere Walter Marchettigiornalista precipitato dallo sport, dove si trovava benissimo, alla cronaca, dove si trova malissimo. Il secondo protagonista di Tutti i particolari in cronaca. Il giornale gli affida la copertura di due omicidi, avvenuti a distanza di poco tempo, e Marchetti, dopo le iniziali goffaggini e passi falsi, comincia a intuire che in quelle morti c’è qualcosa di strano, si convince che c’è un legame. E non sa ancora quanto ha ragione…

Gianluca Vialli, Le cose importanti, Mondadori ed.

«Ci sono un po’ di cose in più che vorrei raccontarvi. Cose importanti, per me, che voglio che voi ascoltiate e che restino. Ci tengo molto.» Le cose importanti che Gianluca Vialli ha voluto dire durante la registrazione del docufilm La bella stagione sono racchiuse tutte in questo libro. E sono importanti perché sono proprio le sue e sprigionano la magica energia delle parole definitive.

Dopo la clamorosa e vincente carriera da calciatore professionista, Gianluca Vialli si è reinventato molte volte: prima come commentatore televisivo, poi public speaker, quindi capodelegazione della Nazionale italiana di calcio, quella che sollevò il trofeo nel 2021. L’ultima reinvenzione è stata quella di condivisione pubblica della sua personalissima esperienza di resilienza di fronte alla malattia incurabile.

In questo libro Vialli parla di sé, delle persone che ha incontrato, delle esperienze che lo hanno migliorato, dei valori che ha incarnato, della consapevolezza della propria fragilità, della forza delle relazioni vere, del rigore nel fare le cose ben fatte, della serietà e dell’impegno con cui ci si deve offrire al mondo. Un patrimonio di riflessioni che è stato raccolto e messo nero su bianco dai curatori Pier Domenico Baccalario e Marco Ponti, e che ora potrà essere letto e tramandato nei tempi a venire.

Michela Murgia, Dare la vita, Rizzoli ed.

Si può essere madri di figlie e figli che si scelgono, e che a loro volta ci hanno scelte? Si può costruire una famiglia senza vincoli di sangue? La risposta è sì. La queerness familiare è ormai una realtà, e affrontarla una necessità politica, come lo è quella di un dialogo lucido e aperto sulla gestazione per altrə, un tema che mette in crisi la presunta radice dell’essere donne. Interrogarci, discutere intorno a questa radice significa sfidare il concetto di normalità e naturalità a cui siamo abituati. Michela Murgia lo ha fatto per anni, nei suoi libri e sui social, e nelle ultime settimane di vita ha raccolto i suoi pensieri per donarci questo pamphlet densissimo e prezioso, in cui ci racconta – partendo dall’esperienza personale – un altro modello di maternità, come si possa dare la vita senza generare biologicamente, come i legami d’anima possano sommarsi ai legami di sangue. Pagine straordinarie che ci permettono di entrare nelle infinite sfaccettature degli affetti e di comprendere come aprire all’altrə non riduce ma amplifica l’amore.

Julian Barnes, Elisabeth Finch, Einaudi ed.

Affascinante senza essere manipolatoria, rigorosa ma mai dogmatica, elegante seppure austera, irriducibilmente anticonvenzionale, eternamente sfuggente: cosí è Elizabeth Finch, docente del corso di «Cultura e civiltà» al college. Il suo carisma e la forza delle sue idee sono destinati a segnare per sempre il modo di pensare dei suoi studenti. O almeno di uno di essi. Questa è la storia che lui ci racconta. Ma, come direbbe Elizabeth Finch, «travisare la propria storia è parte dell’essere una persona».

«[Barnes] è sempre intelligente, spesso originale e insolitamente divertente… Elizabeth Finch… offre pane per i nostri denti… Non c’è frase che non abbia un qualche valore nutritivo».
John Self, «The Times»

«Tutto quel che Barnes scrive cambia tutto».
Frances Wilson, «The Oldie»



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