
Novità fresche di stampa

Helen Simonson, Le ragazze del club della motocicletta, Nord edizioni
Nell’estate del 1919, per Constance Haverhill il futuro non è una pagina bianca da riempire a piacimento. Ora che gli uomini sono tornati dal fronte, non c’è più bisogno di tutte le donne che hanno sostenuto il Paese con il loro lavoro, e anche lei deve abbandonare un impiego di responsabilità per tornare a ruoli considerati più consoni: possibilmente moglie, al massimo governante. Viene così assunta come dama di compagnia da un’anziana signora in villeggiatura a Hazelbourne-on-Sea. Ma proprio in quel paesino di mare Constance fa un incontro che le cambierà la vita: Poppy Wirrall.
Spirito intraprendente, sfacciataggine da vendere e un amore viscerale per le motociclette, Poppy non ha nessuna intenzione di farsi da parte. Lei che ha scoperto la passione per i motori facendo la staffetta di guerra, adesso gestisce un servizio di consegne e taxi in sidecar insieme con altre ragazze che ugualmente non si rassegnano al ruolo cui la società vorrebbe relegarle. Loro puntano più in alto, a pilotare aerei.
Entrata nel loro club, Constance si rende conto che ci si può costruire la propria strada, fuori dai sentieri battuti. Che il destino non è già scritto, basta avere il coraggio d’inseguire i propri sogni. E con il sostegno delle vere amiche, e magari di un amore inaspettato, tutto diventa possibile. Anche spiccare il volo.

Carlo Greppi, Figlia mia, Laterza
Franca sparisce a 18 anni a Buenos Aires e diventa una tra le migliaia di desaparecidos della dittatura militare.
Chi era? Cosa le è accaduto?
Dopo i successi di Il buon tedesco e Un uomo di poche parole, Carlo Greppi torna a indagare su una vita travolta dalla grande Storia, portando alla luce la lotta tenace e radicale di una madre per ottenere verità e giustizia.
Quando viene sequestrata, il 25 giugno 1976, la diciottenne Franca Jarach è forse l’ex allieva migliore del Colegio Nacional de Buenos Aires, la scuola più prestigiosa della capitale argentina. Vive una vita felice con i suoi genitori Vera e Giorgio, ebrei italiani rifugiatisi oltreoceano dopo le leggi razziali. È una ragazza brillante, unica figlia di una famiglia colta, inserita in una comunità cosmopolita. Scrive poesie, suona, dipinge e fa politica. Ha iniziato a lavorare come grafica e vuole diventare un’insegnante.
Ma fare politica nell’America Latina del Plan Cóndor, dove l’opposizione viene schiacciata con l’eliminazione fisica dei dissidenti, può significare firmare la propria condanna a morte. Basta un libro, basta una canzone, basta che qualcuno sotto tortura sussurri il tuo nome. Franca diventa una dei 30.000 desaparecidos di quegli anni: di lei si perdono le tracce.
Soltanto dopo sette anni di ricerche e false piste, telefonate ricattatorie e appelli, i genitori conoscono un primo iniziale frammento di verità. Ma sarà solo nel nuovo millennio che la madre riuscirà a mettere insieme tutti i pezzi e a scoprire cosa era successo a Franca. Carlo Greppi ricostruisce minuziosamente la sua corta vida attraverso fotografie, documenti, lettere e interviste.
E poi c’è Vera: una madre coraggio capace di inserire la propria ricerca di verità in una lotta collettiva. Memoria, verità, giustizia, esigevano le Madres de Plaza de Mayo dal 1977. Ed è quello che infine accade, anche grazie alla tenacia di Vera, una delle ultime tra loro ancora vive

Isaac Bashevis Singer , A che cosa serve la letteratura?, Adelphi
Quale concezione della letteratura anima le prodigiose storie di Singer? Quale visione estetica e spirituale ha disegnato i suoi personaggi? Per quanto sorprendente possa risultare, i numerosi saggi cui Singer ha affidato le sue idee in fatto di arte, letteratura e cultura ebraica sono rimasti relegati in pubblicazioni poco accessibili (per lo più il quotidiano yiddish «Forverts») e schermati da pseudonimi. Eppure, come documentano le traduzioni in inglese riaffiorate dai suoi archivi, non v’è dubbio che Singer meditasse di ricavarne una raccolta: questo libro rappresenta dunque la realizzazione postuma di un progetto d’autore – e un’inattesa via d’accesso alla sua filosofia personale. Di più: a mano a mano che ci addentriamo nella lettura, scopriamo che questi interventi – dove lo scrittore è raffigurato come un «intrattenitore», un narratore di destini individuali, ancorato a «un gruppo specifico e a una specifica cultura», refrattario alla psicologia e alla sociologia, perennemente in lotta con «i sommi poteri», cioè con Dio – sono anche l’eco meditativa dei suoi romanzi, e che li illuminano di una luce nuova. Così, allorché Singer schizza con disarmante affabilità un quadro della sua Qabbalah, rivelandoci che le tenebre e il male sono necessari perché le azioni e i pensieri umani «siano in perenne bilico tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato», il destino dei personaggi che abbiamo amato – da Hertz Grein in Ombre sull’Hudson a Yasha Mazur nel Mago di Lublino a Hertz Minsker nel Ciarlatano – ci appare d’improvviso inevitabile. E di un’abbagliante evidenza.

Edoardo Albinati, I figli dell’istante, Rizzoli
In un istante può succedere tutto. I padri rifiutarsi di essere genitori, un amore venire allo scoperto o invece spezzarsi, una bambina disprezzare l’infanzia comportandosi più seriamente di qualsiasi adulto. Sospesi in un eterno presente, i protagonisti di questo romanzo incarnano tutte le nostre contraddizioni, restituendoci come allo specchio il riflesso di ciò che non vogliamo vedere. Siamo all’alba degli anni Ottanta, e attorno a Nico Quell – volubile ragazzo senza qualità che sta partendo militare – e Nanni Zingone – l’amico che si è fatto carico di tenere unita la sua giovane famiglia – si muove una compagnia di personaggi irresistibili come schegge di un capolavoro perduto. Il decennio più edonista dispiega in queste pagine un’umanità iridescente, affacciata sulle terrazze di una cattedrale o in cima a un vulcano, nei cubicoli di un ufficio o al capezzale di un vecchio delirante. Come esplorare ogni possibile legame tra di loro? E dunque in questo libro fiume inseguiamo la diaspora lungo lo Stivale di professori e militari, figlie di nessuno e ragazze alla pari, bande di terroristi, maghi, suocere autoritarie e modelle inarrivabili. Uno sciame di lucciole che, per un istante, illumina scene d’amore e del suo contrario, e poi il riscatto e la caduta, la ricerca inesauribile di gioia anche nelle quotidiane frustrazioni. Il risultato è un’opera cangiante e ipnotica, che intreccia con lucidità disarmante il filo di cui sono intessute le nostre vite.