
Nella quiete del tempo
Il premio Nobel Olga Tokarczuk ci regala in questo romanzo un mondo magico e incantato ma allo stesso tempo crudo e feroce. Ci troviamo a Prawiek, presumibilmente in Polonia e la storia che ci viene raccontata percorre un arco temporale di circa ottanta anni. Anche se i fatti della Storia con la lettera maiuscola non vengono citati in modo esplicito si può facilmente intuire che l’inizio del romanzo coincide con la Prima Guerra mondiale. “Ho sempre voluto scrivere un romanzo dove creare e descrivere un mondo che, come tutti gli esseri viventi, nasce, cresce e alla fine muore.”
In questo mondo che la Tokarczuk ci ha raccontato sono molti i personaggi che lo abitano, abbiamo Spighetta, donna bellissima che si prostituisce per sopravvivere e decide di vivere in totale fusione con la natura per sfuggire ai pregiudizi degli uomini. Una sorta di strega dei boschi, forse pazza, forse dotata di una visione dell’umano così profonda da renderle impossibile vivere nella comunità. C’è poi Michail, uomo buono costretto a partire per la Guerra da cui tornerà inevitabilmente cambiato. Innamorato della moglie e della figlia dedicherà tutta la vita alla loro felicità. Tanti sono appunto gli abitanti di Prawiek che conosciamo ma ci sono altri protagonisti in questa storia. Il Tempo che inesorabile scorre e trasforma ogni cosa, la Natura che sentiamo viva e pulsante nelle bellissime e poetiche descrizioni, la Storia che inesorabile arriva a influenzare la vita di un minuscolo paesino di campagna. Tutta la narrazione è pervasa da una ricerca del soprannaturale, i vari personaggi sembrano tutti in ascolto di una voce spirituale, sia che sia Dio, una presenza magica o Madre Natura per tutti loro è come impossibile vivere senza credere e confidare in uno spirito superiore che gli possa fare da Guida.
Olga Tokarczuk, Nella quiete del tempo, Bompiani editore
Ne abbiamo parlato durante l’incontro di mercoledì 20 Gennaio 2021