PAUSA CAFFE’ CON OLIVE KITTERIDGE

Siamo a Crosby nel Maine e aspettiamo Olive Kitteridge per il caffè, arriverà trafelata e quasi sicuramente irritata per qualcosa che le sarà successo in auto mentre ci stava raggiungendo. Appena sento parlare del Maine, mi viene in mente Cabot Cove, dove succede di tutto e di più perché ci vive Jessica Fletcher, la Signora in Giallo. Entrambe le cittadine Crosby e Cabot Cove, si trovano sulla costa ed entrambe sono località fittizie ma, prima o poi, un giro nel Maine bisognerà proprio farlo.

Olive, insegnante di matematica in pensione, è l’amica che tutti dovremmo avere o la donna che tutte dovremmo essere, ogni tanto: schietta e sincera, spiritosa e sensibile, irriverente e a tratti scontrosa.

“Mi porteresti qualcosa da mangiare? – La ragazza si era stupita – Oh ma certo – Poi però era stata trattenuta dalle sue ospiti e c’era voluta un’eternità prima che Olive avesse sulle ginocchia un piattino di carta con sopra due mezze uova ripiene e un boccone di torta al cioccolato. Niente forchetta, niente tovagliolo, niente – Grazie. Si era ficcata in bocca tutta la torta e aveva fatto sparire il piatto con le uova ripiene ben lontano dalla sua sedia. La facevano vomitare, le uova ripiene”

“Olive, ancora lei” è il secondo romanzo che Elizabeth Strout dedica a questa donna sopra le righe, con il primo “Olive Kitteridge” ha vinto nel 2009 il Premio Pulitzer e una valanga di altri riconoscimenti, per dire.

Il libro è organizzato in una serie di racconti indipendenti ma collegati tra loro. Capitolo dopo capitolo entriamo in contatto con gli abitanti di Crosby e seguiamo la vita di Olive che tra le altre cose, si innamora di Jack Kennison, docente di Harvard in pensione.

Ogni racconto ci regala una piccola speranza, la serenità di quei momenti che, anche se brevi, ricorderemo per sempre, non come il “Gioco della felicità” di Pollyanna ma in puro stile Olive Kitteridge. Insomma è perfetto per il periodo di quarantena che stiamo vivendo, mi ha divertita parecchio.

Come canta Tonino Carotone “E’ un mondo difficile, felicità a momenti, futuro incerto”. Ecco dobbiamo sempre essere pronti a coglierla quella “felicità a momenti” soprattutto perché arriva senza preavviso, mentre siamo impegnati a fare altro.

“C’era un tizio su un pick-up posteggiato lì accanto, e Olive lo salutò dal finestrino con la mano ma quello non rispose.  – Accidenti a te – disse lei e un pezzetto d’aragosta le atterrò sulla giacca – Oh mondo boia – disse per via della maionese – vedeva la piccola chiazza scura che le avrebbe rovinato la giacca se non trovava subito un po’ d’acqua calda. La giacca era nuova, se l’era fatta lei il giorno prima, assicurandosi che fosse lunga abbastanza da coprirle il sedere”

 

Olive, ancora lei – Elizabeth Strout – Einaudi



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