PAUSA CAFFE’ CON EUGENIA

Bucarest, Romania, Athénée Palace, 1941, circondati da generali tedeschi in divisa, aspettiamo Eugenia Radulescu, giovane giornalista tormentata e innamorata.

Ho deciso di leggere questo libro perché ultimamente mi sto interessando alla Seconda Guerra Mondiale e alzi la mano chi di voi si ricorda, senza chiedere a Google, in quale schieramento era posizionata la Romania sullo scacchiere del secondo conflitto mondiale…

“Eugenia” firmato dal reporter Lionel Duroy è un romanzo storico ma anche filosofico. Vicende e protagonisti sono reali, tranne Eugenia, filo rosso che lega fantasia, realtà e anche amore, Eugenia infatti si è innamorata di Mihail che si è innamorato di Leny che ama solo se stessa.

Profondi e strazianti i pensieri dello scrittore ebreo Mihail Sebastian che racconta il suo attaccamento alla terra dove è nato e cresciuto e che improvvisamente gli è diventata ostile:

“L’esilio è la scelta più nobile, quella di chi ha abbastanza forza in se stesso per affrontare il vasto mondo, mentre io tento meschinamente di negoziare il mio posto qui, in Romania, con dei furfanti senza cuore né anima, sapendo che l’esilio mi ucciderebbe”.

Interessante scoprire cosa è successo in Romania negli anni della guerra sia dal punto di vista politico con la nascita e l’ascesa del nazionalismo “Esisteva in Romania un “problema ebraico” che un giorno o l’altro si sarebbe dovuto risolvere se volevamo restare padroni a casa nostra” sia dal punto di vista sociale della genesi dell’odio: “Non è che gli ebrei fossero più intelligenti o raffinati dei romeni, no, questa era piuttosto la conseguenza di una legge che vietava loro di possedere della terra in un paese in cui l’economia era essenzialmente agricola, di modo che, se volevano sfuggire alla grande povertà dei sobborghi, l’unica soluzione possibile era volgersi agli studi. Il loro “successo” era in qualche modo il risultato inatteso di una misura discriminatoria”.

Un romanzo storico accuratissimo, affascinante e appassionante che consiglio non solo agli amanti del genere. Se da una parte infatti c’è la storia di una nazione, dall’altra c’è la storia di Eugenia. Gli eventi lasciano dentro di noi un segno, a ognuno un segno diverso, soprattutto se si tratta di eventi di grande portata, pensiamo alla guerra o alla pandemia che stiamo vivendo, ognuno reagisce come può, ci ragiona sopra e dentro cambia qualcosa oppure rimane in superficie e la sua vita prosegue immutata. La differenza tra un tatuaggio e un graffio leggero.

“Il momento in cui i nostri occhi si schiudono, in cui capiamo di esserci sbagliati, di esserci ingannati, è qualcosa di indimenticabile. Non saprei descrivere con precisione l’effetto che fa una repentina presa di coscienza, ma è come se d’improvviso tutto in noi si illumini, il cuore e la ragione s’infiammino entrambi contemporaneamente, e una rabbia tutta nuova ci abiti, ci travolga, una rabbia di cui ancora non sappiamo che fare”.

PS: Una volta finito ritornate all’inizio e rileggete l’introduzione e il primo capitolo.

Eugenia – Lionel Duroy – Fazi Editore



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